TELEFONATA MILLEY-GERASIMOV: PRIMI SEGNALI DI APERTURA?

TELEFONATA MILLEY-GERASIMOV: PRIMI SEGNALI DI APERTURA?

A cura di Luigi Olita 

Nella giornata di ieri la telefonata fatta dal Capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate americane al suo omologo russo Valéry Gerasimov, ha destato molto interesse. Dal 24 febbraio Russia e Stati Uniti non hanno mai intrapreso nessuna attività di comunicazione, e la telefonata di ieri su iniziativa del Generale americano Milley arriva subito dopo quella fatta tra il segretario alla difesa americano Lloyd Austin con l'omologo russo Sergej Shoigu. Il confronto tra Milley e Gerasimov si è concentrato principalmente su problemi inerenti la sicurezza mondiale e soprattutto sul conflitto in Ucraina. Sempre in questi giorni gli Stati Uniti avevano espressamente chiesto, proprio durante il confronto tra Austin e Shoigu, un cessate il fuoco in Ucraina, ottenendo ovviamente il rifiuto da parte russa.

L'apertura dei canali militari tra Washington e Mosca si apre dopo quasi tre mesi di guerra, dove l'Ucraina continua ad essere sostenuta dagli USA e dalla Gran Bretagna con il resto degli alleati della NATO, e la Russia fatica ad avanzare in molte zone del Paese, eccetto il sud est, vista la forte resistenza da parte di Kiev e dalle attività di supporto di intelligence da parte di Washington. A ciò si aggiunge la decisione di Svezia e Finlandia di aderire alla NATO, abbandonando la posizione di neutralità e che quindi potrebbe in qualche modo fare peggiorare la situazione nel contesto europeo. Nelle ultime ore il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha riaperto alle trattative con l'Ucraina, ottenendo un prevedibile rifiuto da parte di Kiev. Quindi, l'apertura dei canali diplomatici, gestiti in questo caso dalle alte cariche militari delle due grandi potenze coinvolte, direttamente ed indirettamente, nel conflitto in Ucraina è fondamentale per quanto riguarda il monitoraggio della situazione. Un cambio di passo rispetto ad un mese fa, quando proprio gli USA affermarono che l'obiettivo sarebbe stato quello di ridimensionare la macchina militare russa nel corso del conflitto, dunque procedendo ad un indebolimento dell'apparato militare.