SULLA PELLE DEI CURDI

SULLA PELLE DEI CURDI

A cura di Luigi Olita 

Ancora una volta l'influenza del presidente turco Erdogan ha avuto la meglio sui suoi alleati della NATO. Infatti, a Madrid è stato firmato un memorandum d'intesa tra i capi delle diplomazie di Svezia, Finlandia e Turchia riuscendo a raggiungere l'accordo per l'entrata nella NATO delle prime due. Dunque il veto di Ankara è caduto, mediante in quale Erdogan aveva bloccato il processo di entrata di Helsinki e Stoccolma nell'alleanza militare ed essendo l'ennesima presa di posizione controversa che ha ovviamente indispettito la Casa Bianca. Il memorandum firmato dai tre stati lì impegna a sostenersi reciprocamente contro le minacce alla sicurezza sancendo quindi alla presenza del segretario della NATO Stoltenberg, un avvicinamento tra il presidente finlandese Niisto, la premier svedese Andersson ed Erdogan. Il veto imposto da Ankara riguardava proprio l'appoggio presunto dato da Svezia e Finlandia al PKK, cioè il partito dei lavoratori del Kurdistan, classificato come organizzazione terroristica da Turchia ed USA, e di consegnare quindi i militanti curdi presenti sui loro territori. Alla fine, Svezia e Finlandia hanno ceduto, impegnandosi ad interrompere qualsiasi appoggio a figure vicine al PKK, e Stoccolma è già pronta all'espulsione di figure affiliate o vicine al PKK. 

Secondo il memorandum, Svezia e Finlandia si impegneranno a non offrire supporto alle YPG curde ed al partito dell'Unione democratica. Oltre a ciò Helsinki e Stoccolma stanno già lavorando per estendere il reato di terrorismo all'interno della loro legislazione penale. Una vittoria, come detto all'inizio, per Erdogan, il quale non solo sta continuando la sua guerra contro il PKK nel Kurdistan turco, ma sta martellando anche la fazione siriana delle YPG nel Rojava, dunque contravvenendo al rispetto della sovranità anche del territorio siriano e violando territori dove sono insediati anche i russi, alleati di Damasco nella guerra all'isis, e dagli statunitensi. L'accordo stretto, che vede ancora una volta Erdogan farsi beffe dei suoi alleati atlantici ed europei, è firmato con il sangue dei Curdi, i quali in questi anni hanno combattuto il terrorismo islamico dell'Isis difendendo anche noi europei. Erdogan avrà mano libera nelle zone turca e siriana del Kurdistan, bollando come terrorista qualsiasi curdo arrogandosi il diritto di combatterlo. Dopo l'operazione Scudo dell'Eufrate e ramoscello d'ulivo, l'ennesima pioggia di fuoco sugli eroi ed eroine curdi si prepara ad arrivare.