SCHOLZ SCENDE IN CAMPO PER SCONGIURARE LA GUERRA

SCHOLZ SCENDE IN CAMPO PER SCONGIURARE LA GUERRA

A cura di Luigi Olita 

Nonostante al potere in Germania non ci sia più Angela Merkel, il cui peso politico ed internazionale l'aveva resa la regina d'Europa, il ruolo di Berlino per quanto riguarda la sicurezza dei confini europei rimane fondamentale. Olaf Scholz, successore di Angela Merkel, ha inaugurato questa settimana una serie di incontri sia in Ucraina che in Russia, dopo aver avuto colloqui sia con Joe Biden che con Emmanuel Macron. Gli incontri di questa settimana hanno visto il faccia a faccia tra Scholz ed il presidente ucraino Zelensky, ed il giorno successivo con il presidente russo Vladimir Putin. L'incontro tra Zelensky e Scholz è stato caratterizzato dalle rassicurazioni del cancelliere tedesco nei confronti dell'Ucraina, affermando il suo sostegno e dell'Alleanza Atlantica a Kiev e soprattutto rimarcando le preoccupazioni per la presenza delle truppe russe al confine con l'Ucraina. 

Una posizione scomoda quella di Scholz, che pur essendo un fedele alleato degli USA all'interno della NATO ed uno dei membri di spicco dell'UE, ha dall'altra parte il compito fondamentale di seguire le orme della ex cancelliera Merkel per quanto riguarda la diplomazia con Mosca. Infatti, il giorno successivo all'incontro con il presidente Zelensky, Scholz ha incontrato al Cremlino il capo dello stato russo, con il quale ha discusso degli ultimi avvenimenti e soprattutto presentando le preoccupazioni dell'Alleanza e della stessa Germania. Il cancelliere tedesco ha esposto la sua preoccupazione per la presenza delle truppe russe al confine, una parte delle quali hanno battuto la ritirata già prestabilita dopo la fine di alcune esercitazioni militari, e soprattutto ha espresso al presidente russo l'impegno di Berlino nel cercare di preservare la ''Pax Europea''. Allo stesso tempo Berlino avrà un ruolo nell'imposizione di sanzioni contro Mosca se la situazione dovesse comunque degenerare. 

Fondamentale, in ogni caso, per Scholz è il mantenimento della stabilità in Europa e soprattutto con Mosca, dunque cercando di non fare comparire le prime crepe nel rapporto diplomatico costruito negli anni di cancellierato di Angela Merkel, e che vede come summa dell'asse Berlino Mosca proprio il gasdotto Nord Stream 2. Quest'ultimo, in caso di guerra, sarebbe il primo ad essere compromesso nella sfera diplomatica tra Mosca e Berlino. Un rischio che Olaf Scholz non può permettersi di correre, soprattutto dopo le prime prese di posizione contro la Russia e contro lo stesso Nord Stream 2 da parte della sua stessa maggioranza. Parliamo infatti della compagine dei Verdi che detengono il ministero degli affari esteri con la ministra Baerbock, ostile al rapporto strategico tra Berlino e Mosca. L'impegno di Scholz per evitare lo scoppio delle ostilità dovrà essere maggiore rispetto a tutti gli altri leader europei in quanto a peso internazionale; sia per il ruolo di Berlino in Europa, sia per preservare un Nord Stream 2, da sempre osteggiato da Washington e dalla stessa Berlino, e che è nel mirino del pacchetto di sanzioni europee che andrebbero a danneggiare, nel caso, la stessa Germania.