PUTIN RAFFORZA LA SUA INFLUENZA IN LIBIA

PUTIN RAFFORZA LA SUA INFLUENZA IN LIBIA

Il Cremlino negli ultimi mesi ha attivato la sua diplomazia andando a porre le basi per rendere più solidi i rapporti con numerosi stati Africani. La mente della diplomazia russa, Sergej Lavrov, sta diventando un punto di riferimento in Mali, Algeria, Uganda, Etiopia, Eritrea e Sud Africa, quest'ultima membri dei BRICS e quindi stretto partner di Mosca.

Anche la Libia è uno degli obiettivi dell'agenda estera del Cremlino, infatti sin da diversi anni Mosca sostiene il leader della Cirenaica, il Generale Khalifa Haftar. Haftar si oppone al governo di Tripoli riconosciuto dalle Nazioni Unite e da Ankara, la quale gioca su più fronti, anche in combutta con Mosca.

Al fine di preservare la propria influenza in Cirenaica, il Cremlino sta utilizzando il gruppo PMC, cioè una compagnia militare privata, della Wagner. Quest'ultima è presente in numerosi scenari mondiali, dal Medioriente al continente africano, fino ad arrivare all'Ucraina. La compagnia militare privata vicina al Cremlino, sta avendo un ruolo fondamentale nel sostegno del leader forte della Cirenaica, soprattutto in funzione anti statunitense nello scacchiere libico. È notizia di questi giorni, infatti, dell'abbattimento di un drone statunitense, probabilmente un MQ-9 Reaper/Predator B, entrato nello spazio aereo della città di Bengasi, dunque sotto il controllo dell'esercito di Haftar. La distruzione del drone statunitense è un forte segnale a Washington, la quale si troverebbe a combattere non solo per difendere dalle milizie orientali il governo di Tripoli riconosciuto dall'ONU, ma soprattutto contro attori esterni ben addestrati che risponderebbero senza dubbio al Cremlino.

Infatti, dietro l'abbattimento del Predator, potrebbe non essere direttamente implicato l'esercito della Cirenaica, ma è altamente possibile, presupponendo uno scenario di scontro tra

Washington e Mosca in territorio libico, che i militari della Wagner siano i diretti responsabili. Un affronto che vede dunque Mosca mettersi all'opera contro gli armamenti statunitensi in altri scacchieri mondiali, e quindi organizzare una possibile guerra per procura contro gli USA stessi ed i suoi alleati. Le operazioni russe in Ucraina che vedono l'esercito di Mosca avanzare nel Donbass dopo la presa del Luhansk, e procedere, anche se a rilento, nel Donetsk, hanno visto in prima linea l'intelligence statunitense fronteggiare anche con successo l'apparato militare bellico russo. È possibile che la Russia, sfruttando le divisioni geopolitiche presenti in altri scacchieri mondiali, come appunto la Libia, sia in prima linea per ridimensionare la potenza militare statunitense, perseguendo gli stessi obiettivi in campo militare dei suoi avversari.