LA TURCHIA PROCEDE CON I DOPPI GIOCHI IN UCRAINA
A cura di Luigi Olita
La strategia di Washington all'interno della guerra in Ucraina contro Mosca, dunque una guerra per procura per dilaniare ed affossare l'apparato militare russo secondo una strategia ben chiara dei vertici del Pentagono, sta avendo problemi sul fronte dell'Alleanza Atlantica. Ancora una volta, a giocare il ruolo di protagonista in questa situazione è proprio la Turchia, che con il presidente Erdogan, sta continuando la strategia del doppio gioco con Russia ed Ucraina, mettendo in seria difficoltà la NATO. Non è un mistero che la Turchia, seppur membro importante della NATO per via del suo forte peso militare e per la sua posizione strategica grazie alla base di Incirlyck, sia una mina vagante. Questo comportamento adottato da Ankara, che ha indispettito non poco Washington in questi anni, va avanti dall'inizio del 2016, quando la Turchia decise di acquistare sistemi antimissile S-400 da Mosca.
L'accordo con quest'ultima è stata una spina nel fianco della Casa Bianca durante questi anni, e soprattutto gli avvenimenti attuali in Ucraina stanno deteriorando sempre di più i rapporti in seno alla NATO. Infatti, nonostante Erdogan abbia più volte espresso la sua volontà a porsi come mediatore tra la Russia e l'Ucraina, non ha mai adottato sanzioni pesanti contro Mosca e dunque allontanandosi dalle direttive di Washington per combattere la Russia. Allo stesso tempo, però, non ha mai smesso di fornire i famigerati droni Bayraktar TB-2 all'Ucraina, che stanno causando non pochi problemi alla Russia. Ultimamente dunque la situazione è andata peggiorando, poiché la Turchia si è rifiutata di partecipare alle esercitazioni militari della NATO in Grecia, che si terranno dal 9 al 22 maggio, ed hanno come casus belli proprio alcune diatribe storiche tra i due Paesi su alcuni territori contesi dell'Egeo, ma ciò nasconderebbe anche le ultime vicende nel contesto ucraino.
Ultimamente, Ankara sfidando ancora di più gli USA e alzando ulteriormente la voce, ha assestato un colpo basso ai suoi stessi alleati della NATO, poiché grazie alla convenzione di Montreux, ha chiuso lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli alle navi da guerra alleate occidentali. Dunque se nel 2016 e 2017 le tensioni tra Washington ed Ankara stavano iniziando per le prese di posizione troppo discutibili a favore della Russia, al momento il conflitto in Ucraina sta facendo emergere realmente la vera volontà di molti attori mondiali, in special modo la Turchia, che cercano di mediare e scongiurare un allargamento del conflitto fino ai loro confini. Un braccio di ferro vero e proprio con gli USA, che cercano di tenere unita la NATO di cui però la Turchia è un membro fondamentale anche per il suo rapporto di fornitura di droni con l'Ucraina. Erdogan sembra intenzionato a proseguire con la strategia della pace, per preservare le aree circostanti ed impedire l'espansione del conflitto fino ad una portata di livello mondiale, anche a costo di spaccare la NATO.