LA TRANSNISTRIA ED IL POSSIBILE ALLARGAMENTO DE CONFLITTO
A cura di Luigi Olita
In questi giorni si sono susseguiti una serie di attentati con armi esplosive in Transnistria, Repubblica separatista e filo russa in Moldavia. La piccola striscia di terra alleata di Mosca ha subito questi attacchi ed ha visto danneggiati una torre radio risalente ad epoca sovietica e l'edificio del ministero della sicurezza statale. Le accuse da parte della autorità di Tiraspol e di Mosca sono andate all'Ucraina, la quale è stata accusata di sabotaggi ed attentati con lo scopo di voler spostare il conflitto in quella zona comportando una ritirata russa dal suo territorio. Da parte sua Kiev ha respinto le accuse affermando che le esplosioni sono state causate dai russi bollandole come operazioni "false flag", dunque sotto falsa bandiera per alzare il livello dello scontro e quindi per allargare il conflitto che si sta combattendo in Ucraina. In questo caso, le autorità della Moldavia hanno espresso una forte preoccupazione, poiché la possibilità di un'invasione russa della Moldavia porterebbe non solo alla capitolazione dell'esercito moldavo, poco equipaggiato e non preparato per vere e proprie operazioni militari contro un invasore del calibro della Russia, ma anche ad una vera e propria guerra totale con un possibile coinvolgimento diretto delle vicine potenze della NATO.
Il riferimento è non solo alla Romania, diretta confinante della Moldavia e di cui numerosi cittadini sono presenti in Transnistria, ma anche alla Bulgaria ed alla Polonia, che sin da questa settimana non riceveranno più il gas russo vista la decisione di Mosca di iniziare a chiudere i rubinetti verso Varsavia e Sofia. Un colpo basso che fa spostare la guerra, purtroppo e realmente, dal punto di vista militare a quello energetico. In questo contesto, la fascia costiera ucraina è un fondamentale obiettivo geostrategico per Putin, poiché in questo caso permetterebbe di ricongiungere la Transnistria alla Russia passando per Odessa. Quest'ultima è sicuramente l'ostacolo principale, poiché la marina della Federazione Russa non dispone di una forza anfibia tale da potersi permettere uno sbarco e conquistare Odessa, anche per la forte concentrazione di truppe ucraine sul luogo armate di missili anti nave di stampo britannico ed americano. Dunque se di per sé la fascia costiera è difficile da conquistare per intero, un possibile allargamento del conflitto nella Transnistria separatista e filo russa non farebbe altro che infiammare la situazione con un ipotetico ed ulteriore coinvolgimento occidentale.