LA POLVERIERA UCRAINA METTE IN ALLARME ANCHE ORBAN

LA POLVERIERA UCRAINA METTE IN ALLARME ANCHE ORBAN

A cura di Luigi Olita 

Dopo la visita del presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Raisi, a Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato pochi giorni fa anche il primo ministro ungherese Viktor Orban. Settimane importanti per il Capo del Cremlino, il quale viene ricercato da numerosi leader mondiali sia per il dossier Ucraina, sia per la sua influenza politica come perno delle relazioni internazionali. Viktor Orban, infatti, è solo uno dei numerosi politici che incontreranno Putin questo periodo, poiché il presidente russo incontrerà in questi giorni il suo omologo cinese Xi Jinping in occasione delle Olimpiadi invernali di Pechino.

La visita del primo ministro ungherese a Mosca ha destato irritazione all'interno dell'UE che ha criticato Orban per la sua presa di posizione pro Cremlino con l'obiettivo di ammorbidire la diatriba ucraina che secondo fonti euro atlantiche potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Anche la Polonia, stretta alleata di Budapest, ha criticato la visita di Orban a Mosca. L'incontro tra Putin ed Orban è stato caratterizzato non solo da rassicurazioni da parte del Cremlino riguardo le forniture di gas dal colosso Gazprom a Budapest, ma soprattutto dal dossier Ucraina. Infatti, Orban, pur attirandosi numerose critiche da parte della maggior parte della destra europea per la sua attività diplomatica da "cane sciolto", lo ha fatto anche in virtù di essere stato uno dei primi acquirenti del vaccino Sputnik russo. 

Dunque un legame tra Budapest e Mosca stretto nell'ultimo anno anche grazie alla diplomazia vaccinale messa in campo da Putin, e che ha permesso al primo ministro ungherese di accreditarsi come leader politico di fiducia nei confronti di Putin. Si potrebbe parlare di una vera e propria diplomazia parallela messa in piedi da Orban anche per scongiurare una guerra, ventilata da più parti negli ambienti militari Nato che puntano continuamente il dito verso la Russia per una imminente invasione dell'Ucraina, smentita ovviamente dal Cremlino, sia per avere in Putin un possibile scudo verso le prese di posizione europee ed Atlantiche liberal con la nuova presidenza Biden, che hanno osteggiato con ancora più vigore le politiche conservatrici del primo ministro ungherese. Orban per infondere ancora più fiducia in Mosca, durante i colloqui ha fatto trapelare la sua contrarietà verso una possibile entrata dell'Ucraina all'interno dell'Alleanza Atlantica e soprattutto la sua opposizione alla partecipazione dell'Ucraina alla difesa informatica della NATO. Una presa di posizione che sarà oggetto di polemiche sia a Bruxelles che a Washington, ma che contraddistingue ancora una volta la politica estera da vera mina vagante della piccola Ungheria.