LA GUERRA IN UCRAINA RISVEGLIA L’ALLEATO DEL CREMLINO

LA GUERRA IN UCRAINA RISVEGLIA L’ALLEATO DEL CREMLINO

A cura di Luigi Olita

Il 18 marzo, il presidente siriano Bashar Al Assad ha compiuto la prima visita in un paese arabo dall'inizio del conflitto in Siria iniziato nel marzo del 2011. Assad si è infatti recato negli Emirati Arabi Uniti ed ha incontrato il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed Bin Zayed Al Nayhan. Una visita inaspettata che vede in questo contesto di guerra alle porte dell'Europa, e soprattutto con il coinvolgimento della Russia come principale alleata di Damasco, un vero e proprio rilancio della politica estera della Siria. Il comportamento degli Emirati Arabi ha indispettito non poco gli Stati Uniti, i quali si sono espressamente dichiarati delusi per l'apertura degli Emirati a Damasco, e soprattutto per l'inizio della normalizzazione dei rapporti già cominciata con il Libano e Giordania. La mossa degli Emirati Arabi Uniti nell'aprire la via diplomatica a Damasco segna un ricambio nell'ordine mondiale che si sta delineando con il conflitto ucraino e con una serie di alleanze che stanno nascendo intorno a Mosca. 

Infatti gli stessi Emirati Arabi e l'Arabia Saudita avevano rifiutato di rispondere al telefono al presidente Biden le settimane successive all'invasione. Una presa di posizione che ha lasciato Washington indispettita e con non pochi dubbi riguardo le future azioni diplomatiche di Abu Dhabi ed il suo avvicinamento insieme a Riyahd a Pechino. Non va dimenticato allo stesso tempo che proprio la scorsa estate la diplomazia cinese con il ministro degli esteri Wang Yi aveva fatto tappa proprio in Siria per sostenere il presidente Assad. Dunque dopo il sostegno incondizionato degli Hezbollah libanesi, dell'Iran e della Russia, e quindi con una normalizzazione e quasi stabilizzazione della situazione all'interno del paese lacerato da una guerra civile e contro l'estremismo islamico finanziato soprattutto da attori esterni quali l'Arabia Saudita e la Turchia, la Siria rilancia la sua politica estera contando sull'asse Pechino Mosca. Sul medesimo asse Emirati Arabi ed Arabia Saudita hanno spostato le loro mire, sia per ragioni energetiche sia geostrategiche, facendo trapelare insoddisfazione nei confronti dello storico alleato americano. Il riavvicinamento con la Siria di Assad potrebbe essere una mossa diplomatica celata per cercare di ammorbidire le tensioni con l'Iran, attore estremamente influente nella regione e soprattutto partner militare di Damasco e con un forte peso anche nello scacchiere afghano. Dunque un nuovo rilancio diplomatico di un paese martoriato da undici anni di guerra che si appresterebbe a rinascere all'interno della politica mondiale.