
A cura di Luigi Olita
La conquista dell'Africa da parte della Russia non si ferma. Infatti l'ombra della compagnia Wagner, società militare di mercenari legata al Cremlino, tende ad allungarsi anche nel Mali. Ovviamente la presenza della compagnia Wagner in quel di Bamako ha irritato l'Eliseo, il quale è presente nella zona per portare a termine operazioni anti terrorismo sia con la missione Barkhane, sia con la task force Takuba comprendente anche l'Italia. Una vera e propria vittoria da parte di Mosca, che non solo tramite la sua diplomazia sanitaria messa in campo durante il 2020 con l'inizio della pandemia, ma anche con strumenti militari, si sta sempre di più allargando nel continente africano. Il ministro degli affari esteri russo, Sergej Lavrov, ha affermato che il governo del Mali si è espressamente rivolto alla compagnia militare privata Wagner per rafforzare il contrasto al terrorismo islamico, proprio dopo che la Francia aveva fatto trapelare le sue intenzioni di ridurre la sua presenza militare nella zona.
L'accordo tra il governo del Mali e la Wagner prevede l'impiego, per il momento, di più di novecento mercenari per l'attività di intelligence e militare contro le fazioni terroristiche nella zona come Al Qaeda e Stato Islamico. Una decisione non approvata, ovviamente, dalla Francia, che non ha nascosto la sua irritazione per la presenza russa nella zona, in un certo qual modo, per rimpiazzare i militari francesi. La risposta all'irritazione francese è arrivata proprio dal primo ministro maliano Maiga che non solo ha accusato le autorità francesi del ritiro del contingente militare messo in campo per sostenere le forze militari maliane, ma ha anche affermato l'importanza di trovare un sostituto nella guerra contro il terrorismo, cioè la Russia. Inoltre, secondo fonti giornalistiche, Mosca ha consegnato al Mali, nell'ultima settimana, quattro elicotteri ed un carico di armi, secondo un contratto stipulato tra la difesa russa ed il ministero della difesa del Mali.
Quindi dopo la Guinea anche il Mali diventa una zona contesa tra la Russia e la Francia. Quest'ultima sta dimostrando, almeno ultimamente, di non riuscire più a sostenere le campagne anti terrorismo avviate nelle zone calde dell'Africa e proprio Mosca sta incalzando l'Eliseo per sostituirlo in questi teatri. Da parte francese questo sarebbe un ulteriore input per dare vita al tanto discusso esercito europeo, non solo per rimpiazzare la NATO, ritenuta in stato di "morte cerebrale" dal presidente Macron, ma anche per rafforzarsi e riorganizzarsi in futuro in queste zone calde e per strappare alla Russia questi territori sempre più fuori dall'orbita francese. Le irritazioni francesi potrebbero essere superate, però, proprio da una ipotetica iniziativa russa e francese di cooperazione militare per il contrasto al terrorismo islamico in queste zone dell'Africa. Cosa non semplice quando due politiche estere così diverse vanno a cozzare tra di loro e monsieur le President mantiene l'ambizione di diventare la stella polare della politica estera europea.