IL CALCIO ITALIANO K.O.

IL CALCIO ITALIANO K.O.

A cura di K. von Metternich

Il campionato di calcio di Serie A non è iniziato di certo sotto i migliori auspici per i telespettatori-tifosi. Questi, già penalizzati dai limiti di entrata negli stadi imposti dalla Pandemia si sono trovati, nel weekend, ad affrontare anche un altro scoglio. La vendita dei diritti televisivi della Serie A assegnati dalla Lega, per il triennio 2021/2024, alla piattaforma di streaming online DAZN aveva, già nei mesi scorsi, generato molte perplessità tra gli addetti ai lavori. Infatti, DAZN da quest’anno può trasmettere tutte le partite di ogni giornata di campionato, di cui 7 in esclusiva assoluta per una cifra vicina agli 840 Milioni di Euro l’anno. Purtroppo, già dopo la prima giornata i dubbi di molti si sono materializzati e sono diventati realtà. Ore 18.30 di Sabato 21 agosto a San Siro va di scena Inter-Genoa e la piattaforma DAZN inizia ad accusare grandi problemi di buffering e di connessione.

In poche parole i tifosi davanti alla tv ricevono il segnale a singhiozzo o addirittura non lo ricevono affatto. Risultato: tifosi imbestialiti e partite che da 90 minuti finiscono per durare 130 tra gli insulti e gli improperi. La colpa è tutta di DAZN? Assolutamente no. La colpa, in questo caso, risiede tutta nell’avidità e nell’incompetenza dei Presidenti di Serie A, che pur di ricavare qualche milione in più hanno venduto i diritti del calcio senza tener conto dell’adeguatezza delle reti e dei servizi che DAZN può offrire. Purtroppo in Italia va così: si fanno i ponti senza cemento armato per risparmiare e si vendono i diritti a chi offre di più, ma non può garantire il Know-how per trasmettere senza intoppi.

Oggi, la Lega di serie A si lamenta e chiede rassicurazioni alla piattaforma online, ma prima cosa ha fatto? Tanti manager strapagati per non capire, che se in Italia un Network non possiede canali su piattaforme digitali o satellitari, non può vincere gare per l’esclusiva dei diritti del campionato. Infatti, il problema è anche di fondo, risiede nell’atavica carenza strutturale delle dorsali digitali del nostro Paese. A frittata fatta, tutti inviperiti: tifosi, società, parlamentari e finanche DAZN. La commedia dell’assurdo è servita. Il calcio in Italia è religione laica. La Pandemia ha sì acuito la crisi economica di molte squadre e con essa è esponenzialmente salita la bramosia dei Presidenti, ma continuando di questo passo o il tifoso tornerà alla storica radiolina o si stuferà del tutto sgonfiando la bolla Pallone voluta dai club italiani. I Presidenti dovrebbero prendersi le proprie responsabilità tornando a dare una vision al Calcio nostrano. Una vision, che certo cozza con la vendita al miglior offerente purchè paghi di un prodotto seguito ed importante come il Calcio.