GLI ACCORDI DI MISK, UN'OPPORTUNITÀ ACCANTONATA

GLI ACCORDI DI MISK, UN'OPPORTUNITÀ ACCANTONATA

A cura di Luigi Olita 

Uno degli eventi più importanti di questi giorni è stato sicuramente riascoltare l'ex cancelliera di Germania Angela Merkel riguardo la guerra in Ucraina. Proprio la Merkel, una delle attrici internazionali più vicine a Vladimir Putin per quanto riguarda il Nord stream 2 e per l'utilizzo della diplomazia costante con la Russia, si è espressa in questi giorni condannando fermamente l'invasione della Russia in Ucraina. Ovviamente la condanna arriva dopo che il suo successore negli ultimi mesi aveva tentato di trovare un accordo per il cessate il fuoco, insieme al presidente francese Macron, e soprattutto dopo che la Germania, dopo otto anni di rifiuto di invio di armi ma soltanto ricorrendo alla diplomazia ed alla Ostpolitik in salsa merkeliana, ha al momento varato un enorme pacchetto di spese militari ed di invio di armi all'Ucraina. Dunque dall'era Merkel al cancellierato di Olaf Scholz molte cose sono cambiate per quanto riguarda i rapporti con Mosca, e soprattutto anche dei vecchi accordi di Minsk del 2015, non c'è più traccia.

L'ex cancelliera Merkel fu la protagonista degli accordi di Minsk assieme all'ex capo di Stato francese Hollande, a Vladimir Putin ed all'ex presidente ucraino Petro Poroshenko. Inizialmente, il primo incontro precedente Minsk nel 2015, tra i quattro protagonisti ebbe luogo il 6 giugno del 2014 in Normandia, dando dunque nome al gruppo politico come formato Normandia. Ovviamente furono gettate le basi, non solo in Normandia ma anche nei successivi incontri di cui uno tenutosi a Milano in Italia, per un cessate il fuoco, iniziare una de escalation e soprattutto per lo scambio dei prigionieri tra le due parti. Inizialmente la prima parte degli accordi di Minsk, a partire da febbraio del 2015, con la richiesta di cessate il fuoco venne rispettata anche se non del tutto. Infatti nell'arco di questi otto anni gli scontri in Donbass sono continuati, con minore intensità soltanto in pochi momenti. Gli USA hanno continuato a fornire addestramento ed armi all'esercito ucraino, rendendolo comunque una forza militare di tutto rispetto nell'arco di questi otto anni contribuendo anche a supportarlo con l'intelligence, la quale sta avendo un ruolo chiave nell'attuale guerra a danno della Russia. Con la presidenza Obama iniziò l'addestramento e l'invio di armi, continuando sotto Trump, anche se con un invio di armi minore, mentre con l'arrivo alla Casa Bianca di Joe Biden venne incrementato il supporto all'apparato militare ucraino. 

Ciò ha portato la Russia, a partire da marzo del 2021, secondo l'intelligence ucraina, ad ammassare mezzi militari lungo i confini con l'Ucraina, e quindi portando quest'ultima a svincolarsi dagli accordi di Minsk nel settembre del 2021. Dopo ciò la Russia ha aumentato a dismisura la presenza di truppe ed mezzi militari ai confini, anche per la forte presenza di truppe russe in territorio bielorusso. Nonostante le numerose segnalazioni sia ucraine, sia americane, la Russia ha sostenuto che ciò faceva parte di un programma di esercitazioni e che le truppe sarebbero presto tornate nelle caserme. Tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 la situazione si è riscaldata sempre di più fino ad arrivare all'invasione del 24 febbraio 2022 dietro le mentite spoglie di operazione militare speciale. Nonostante la forte presenza di truppe russe, aumentate a dismisura a partire da ottobre 2021, l'Ucraina è stata la prima a svincolarsi dagli accordi, seguendo ovviamente informazioni della sua intelligence. Da non dimenticare che la presenza russa lungo i confini dell'Ucraina dell'est contribuiva a fornire supporto ai separatisti filo russi del Donbass, i quali per otto anni si sono scontrati con le truppe ucraine, le quali hanno colpito anche la popolazione civile delle due Repubbliche separatiste rendendosi responsabili di massacri. Gli accordi di Minsk, tenuti a mente solo dal presidente francese Macron, il quale attualmente sta ammonendo gli alleati occidentali di non umiliare la Russia, sono stati l'ultima speranza per evitare uno scontro armato tra le due parti interessate, contribuendo ad evitare anche un coinvolgimento da parte di attori esterni che non aiutano di certo le trattative.